Ormai tutti parlano di Clubhouse, il nuovo social network “rivoluzionario” basato solo sulla voce, sull’audio, che ha fatto la sua apparizione sull’App Store della Apple nell’aprile del 2020.
Da allora, complici la trasmissione del musical Il Re Leone e due round di finanziamento, il primo da 10 milioni, il secondo da 100 – da parte di Andreessen Horowitz, uno dei più importanti fondi di venture capital – l’app è esplosa, raggiungendo la quotazione da un miliardo di dollari.
Ma cos’è Clubhouse, come funziona, come si utilizza, quali sono i suoi punti di forza e i suoi limiti?
Approfondiamo insieme.
Cos’è Clubhouse
“Clubhouse is a space for casual, drop-in audio conversations – with friends and other interesting people around the world. Go online anytime to chat with the people you follow, or hop in as a listener and hear what others are talking about.”
Questa la descrizione dell’App presente sull’App Store della Apple, l’unico ambiente mobile per il quale è, al momento, disponibile Clubhouse.
Ma, concretamente, cos’è Clubhouse?
Si tratta essenzialmente di un social network, creato da Paul Davison e Rohan Seth, basato interamente sulla voce, ma diverso dalle piattaforme di podcasting alle quali siamo già abituati.
Infatti, su Clubhouse non si trasmettono trasmissioni registrate o live, è solo possibile creare delle Room, delle stanze digitali, al cui interno i partecipanti possono conversare – con delle regole che spiegheremo più avanti – come se fosse una sorta di call di gruppo.
Come ricorda Vincenzo Cosenza nel suo articolo, Clubhouse è un social network sincrono, nel senso che consente solo una comunicazione live, della quale non resta traccia, nemmeno per un breve periodo di tempo.
I numeri di Clubhouse
Alcuni dati li abbiamo già riportati nell’introduzione, ovvero il rilascio nell’aprile del 2020, i due round di investimento da 10 e 100 milioni, la quotazione di un miliardo di dollari.
Secondo Influencer Marketing Hub, i numeri di Clubhouse, ad oggi, sono i seguenti.
Partito da 1500 utenti beta tester nell’aprile del 2020, ha raggiunto i 600K utenti a dicembre 2020. A febbraio 2021 si stimano circa 10 milioni di utenti, con 2 milioni di utenti attivi a settimana.
Come mostra questo grafico, elaborato da Backlinko su dati Fortune, la crescita all’inizio del 2021 è stata esponenziale.
In particolare, è molto interessante notare come il 30% dei download sia avvenuto dopo il 28 gennaio.
Al momento, probabilmente anche per l’effetto novità, gli utenti iscritti tendono ad essere molto attivi e molto presenti sull’app, con una media di circa 11-12 ore a settimana.
Al di fuori degli U.S.A. i Paesi in cui si è registrato il più alto volume di download sono la Germania, il Giappone, il Regno Unito e la Turchia (dato molto interessante, questo), tutti oltre i 100k download.
L’Italia si posiziona al sesto posto, con circa 50k download.
Come funziona Clubhouse
Vediamo insieme gli aspetti principali del suo funzionamento:
- al momento è disponibile solo per dispositivi iOS, scaricabile quindi dall’App store;
- funziona a inviti, quindi dopo aver effettuato il download e l’installazione dell’app, devi effettuare una richiesta per accedervi. Dopo aver completato la procedura, riceverai due inviti da offrire ai tuoi contatti. Gli inviti aumentano poi con il tempo, in base al tuo livello di utilizzo dell’app;
- il social network è organizzato in Room, un concetto che abbiamo imparato a conoscere in seguito all’introduzione della funzione Rooms su Facebook. Sul funzionamento delle Room torneremo tra poco;
- l’utente può creare una propria room o accedere a quelle create dagli altri;
- funziona solo con l’audio, e quello che viene detto non rimane registrato da nessuna parte. Alla base dell’app c’è il servizio offerto dall’azienda cinese Agora.io;
- non esiste nessun sistema di interazione e di engagement. In poche parole, non si possono lasciare like, commenti o condivisioni;
- l’app richiede l’accesso alla propria rubrica, per individuare utenti già registrati da suggerirti. Puoi, inoltre, seguire utenti non presenti nella tua rubrica personale;
- puoi compilare la tua Bio e il tuo profilo, come in altri social;
- nell’homepage dell’app trovi, nella parte alta, il modulo di ricerca, la casellina con gli inviti ancora a tua disposizione, le Room a cui potresti decidere di partecipare, la campanellina con le notifiche, il tuo profilo. In basso, invece, il pulsante “+ Start a Room” e la sezione con gli utenti disponibili a una chat (Available to Chat).
Vediamo, adesso, cosa sono le Room.
Come funzionano le Room su Clubhouse
Le Room su Clubhouse hanno un funzionamento di base molto semplice, simile un po’ alla creazione di un gruppo WhatsApp o, appunto, una Room su Facebook.
Hai tre opzioni:
- Open, ovvero una Room aperta a chiunque voglia accedervi
- Social, aperta solo agli utenti che segui
- Closed, quindi con utenti selezionati da te
Ricordati di inserire l’argomento della Room prima di crearla, cliccando su “+ Add a Topic” in alto a destra, sopra l’icona Closed.
A queste tre opzioni si aggiunge poi una quarta, le Club Rooms, ovvero stanze più strutturate, con cadenza regolare, tematiche, aperte solo ai suoi membri. Una vera community, insomma, ma al momento questa opzione non è offerta a tutti.
Per creare le Club Rooms è necessario inviare una richiesta formale tramite un modulo online, ma solo dopo aver creato almeno 3 eventi nell’app.
I ruoli delle Room
All’interno delle Room esistono tre figure, che ricoprono tre ruoli differenti, come indicato nelle Linee Guida ufficiali:
- Listener: quando decidi di partecipare a una conversazione esistente, entri nel pubblico con il microfono disattivato. Ciò significa che sei un ascoltatore e non devi fare altro che goderti la conversazione. Per lasciare la Room devi cliccare sul Leave Quietly.
- Speaker: sono le persone in una stanza che hanno la capacità di parlare. Per impostazione predefinita, la persona che apre la stanza è uno speaker, tutti gli altri si uniscono al pubblico come ascoltatori e devono essere invitati se desiderano parlare. Se desideri parlare, devi “alzare la manina”, usando l’apposito tasto.
- Moderatore: quando avvii una stanza in Clubhouse, sei il moderatore. Ciò significa che sei non solo lo speaker, ma hai anche il potere speciale di aggiungere o rimuovere altri speaker. In qualità di moderatore, guidi la conversazione (quindi puoi dare o togliere la parola agli utenti) e hai una forte influenza sul contenuto e sullo stile della conversazione nella stanza.
Punti di forza e debolezza di Clubhouse
Elaborare un giudizio su un social network così giovane è un po’ un azzardo, anche perché ancora nella fase di beta testing.
Però, possiamo senza dubbio individuare alcuni punti di forza e di debolezza dell’app:
Punti di forza:
- l’audio come forma di comunicazione è in ascesa, come dimostra l’aumento esponenziale di Podcast registrato soprattutto nel corso del 2020, complice anche la pandemia. Quindi, la creazione di un social network basato interamente su di esso è senza dubbio interessante;
- il funzionamento a inviti lo rende esclusivo, e questo aumenta il desiderio da parte degli utenti di iscriversi;
- la presenza di Vip e Influencer sta contribuendo in modo molto evidente alla crescita dell’app;
- se ami chiacchierare con gli altri, è forse la piattaforma più adatta a te;
- non richiede competenze tecniche, strumentazioni né una preparazione particolare per il suo utilizzo.
Quali sono, invece, i punti deboli di questo nuovo social network:
- al momento, le conversazioni sono relativamente poche in lingua italiana;
- essendo tutto live, senza una registrazione dell’avvenuta conversazione, sei costretto a collegarti in orari specifici, andando un po’ in controtendenza con la necessità dell’on demand dei contenuti;
- non esiste un sistema davvero efficace di monitoraggio dei contenuti, se si esclude la segnalazione manuale da parte dei moderatori, che può avvenire in tempo reale o su cose accadute nel passato. Questo, tra l’altro, è uno dei grandi nodi che la società dovrà provare a sciogliere per garantire la sicurezza del suo ecosistema. D’altronde, se Facebook anni fa ha poi abbandonato le Live audio, rilasciate per un periodo in beta, ci sarà un motivo;
- la gestione delle Room è ancora un po’ caotica e dipende in modo esclusivo dalla capacità del moderatore di gestire gli speaker e le richieste di intervento;
- la sua struttura incentiva l’ascolto passivo, che nel lungo periodo potrebbe però annoiare gli utenti e spingerli a disinstallare l’app;
- la concorrenza è già molto agguerrita, e sta aumentando, anche a causa di una scelta non proprio azzeccata da parte degli sviluppatori di Clubhouse, quella di basare il funzionamento su un servizio di terze parti come Agora.io invece di realizzarne uno dedicato. I principali competitor, ad oggi, sono: Chalk, Space, Stereo, Locker Room, Soapbox, Cappuccino, Swell, Discord (il sistema di messaggistica più usato dalla generazione Z, con funzione vocale), Twitter Spaces (in arrivo). Se Facebook dovesse modificare le sue Room inserendo anche una modalità solo vocale, poi, potrebbe perdere un po’ della sua attrattività;
- non meno importante è il problema di inclusività. I non udenti sono completamente tagliati fuori da questa piattaforma;
- più di altri social network, Clubhouse ha bisogno di creator di qualità, molto noti, capaci di attirare e coinvolgere molti utenti. Il problema aggiuntivo è che le Room create da vip o personaggi molto famosi, se non gestite correttamente, non consentono una reale democratizzazione dell’interazione;
- al momento non esiste ancora un sistema di monetizzazione, né per l’app né per i creator. Non possiamo sapere, quindi, quanto cambierà l’esperienza di utilizzo in futuro, laddove dovessero partire delle procedure e modalità di pubblicità o di reward.
Conclusioni
Clubhouse è sulla bocca di tutti, letteralmente, ma nel nostro Paese, al momento, è ancora estremamente ombelicale, in una fase di espansione che, ad oggi, risulta difficile da prevedere sia in numeri che forma.
Questi pochi mesi ci regalano però un canale nuovo nell’approccio, realmente orientato al know-how e alle conversazioni, elementi spesso troppo “dimenticati” dai social odierni. Aspetti che, uniti alla forte presenza di creator e opinion leader può rappresentare, già oggi, un’occasione per i brand di attivare una comunicazione senza dubbio diversa, per topic e modi.
Detto questo, per fare una reale analisi della situazione è necessario attendere un po’ di tempo, vedere come si evolverà, ma soprattutto capire che numeri riuscirà a raggiungere con il rilascio dell’app anche per Android.
Staremo a vedere, o meglio, a sentire!