In un precedente articolo abbiamo parlato dell’importanza delle Digital PR e del loro stretto legame con la SEO Off Page, e più precisamente con la link building, utili sia per migliorare il ranking del proprio sito sui motori di ricerca sia per aumentare la notorietà del brand.
In questa stessa categoria, seppur con alcune differenze, si inserisce anche un’altra strategia (o forse dovremmo dire “tattica”), la cosiddetta content syndication.
Cos’è? Come vedremo più nel dettaglio nel corso dell’articolo, consiste nella pubblicazione di un medesimo contenuto su più siti web.
Approfondiamo insieme e cerchiamo di capire meglio cos’è e in cosa consiste la content syndication e come gestirla in modo corretto.
Cos’è la content syndication?
La content syndication è una tecnica di distribuzione dei contenuti in cui un’azienda o un sito web permette a terzi di pubblicare o ripubblicare i propri contenuti su altre piattaforme, ma molto più spesso è organizzata in modo diretto proprio da chi ha prodotto il contenuto.
Cosa vuol dire? Che si prende il contenuto realizzato e pubblicato sul proprio sito web – solitamente un articolo testuale ma non necessariamente – e lo si ripubblica su altri siti, blog o piattaforme di social blogging, senza alcuna modifica all’originale (questo è importante!).
Questo metodo consente di ampliare la portata dei contenuti originali, raggiungendo un pubblico più vasto rispetto a quello del sito dell’azienda.
Perché fare una cosa del genere? Per quale motivo si dovrebbe distribuire un contenuto su più siti web? Beh, essenzialmente per le seguenti ragioni:
- aumento della visibilità: i contenuti vengono esposti a un pubblico più ampio attraverso siti partner o aggregatori;
- generazione di traffico: i link nei contenuti sindacati possono reindirizzare i lettori al sito originale;
- SEO: se ben implementata, la syndication può contribuire a migliorare il posizionamento nei motori di ricerca, specialmente grazie ai backlink dai siti che pubblicano i contenuti.
La content syndication può avvenire in diverse forme, come articoli di blog, whitepaper, video o infografiche.
Come avviene la pubblicazione del contenuto?
Abbiamo detto che la content syndication prevede la pubblicazione di un singolo contenuto su più siti web e piattaforme, ma in che modo avviene?
Esistono essenzialmente due tecniche, entrambe valide:
- pubblicazione dell’intero contenuto, senza alcuna modifica o taglio, con la dicitura ben visibile “Articolo originariamente pubblicato su [Nome Sito]”;
- pubblicazione di un estratto del contenuto, con l’invito al lettore di continuare la lettura sul sito originale, tramite una semplice CTA.
La scelta tra le due soluzioni è dettata da diversi fattori, ma soprattutto dagli accordi presi con il sito terzo e gli obiettivi prefissati. Se, ad esempio, si vuole sfruttare la forza di un partner per portare traffico al proprio sito, allora forse conviene la seconda opzione. Se, invece, si punta di più sulla visibilità e sul valore aggiunto che deriva dalla presenza del proprio contenuto, e del nome dell’autore o dell’azienda, su un sito molto autorevole, allora forse è meglio puntare sulla prima soluzione.
Non confondere la content syndication con il guest blogging
La content syndication e il guest blogging sono due strategie di marketing dei contenuti con obiettivi simili, ma funzionano in modo diverso.
Come spiegato, la Syndication consiste nel ripubblicare contenuti già esistenti (articoli, video, infografiche) su altri siti o piattaforme. Il contenuto originale è creato dall’azienda e distribuito in altre sedi, spesso replicato esattamente come è o con leggere modifiche.
Un guest post, invece, è per sua natura (o dovrebbe essere) un contenuto completamente nuovo, scritto ad hoc per essere ospitato – ecco spiegato il nome – su un sito terzo.
Entrambi possono essere positivi per la SEO se gestiti bene, grazie ai backlink acquisiti dai siti partner, ma nel caso della content syndication può anche portare a problemi di duplicazione se i motori di ricerca non distinguono correttamente tra l’originale e le versioni sindacate.
Approfondiamo questo aspetto.
La content syndication e la duplicazione dei contenuti
La content syndication può comportare potenziali problemi di duplicazione dei contenuti agli occhi di Google, il che può influenzare negativamente il posizionamento nei risultati di ricerca.
Com’è noto, Google non è un grande fan dei contenuti duplicati, perché cerca di fornire agli utenti risultati univoci e rilevanti. Quando lo stesso contenuto appare su più siti, Google potrebbe non sapere quale sia l’originale o quale debba essere privilegiato nei risultati di ricerca.
Di conseguenza, il contenuto sindacato potrebbe:
- non essere indicizzato correttamente;
- portare a un abbassamento del posizionamento per il sito che ha originariamente creato il contenuto;
- diventare invisibile nei risultati di ricerca, se Google decide di dare priorità a una delle versioni ripubblicate.
Per evitare tali problemi, si possono adottare diverse strategie:
- utilizzare il tag “canonical”: il sito che ripubblica il contenuto dovrebbe includere un tag “canonical” che punta all’URL del sito originale. Questo segnala a Google che la versione originale si trova sul sito indicato e che le altre sono solo repliche;
- link di attribuzione: il sito che ripubblica i contenuti può includere link chiari che puntano all’articolo originale, in genere con la dicitura “Articolo pubblicato originariamente su” o “Ripubblicato su autorizzazione di”, aumentando la trasparenza e aiutando Google a riconoscere la fonte primaria;
- pubblicazione ritardata: puoi attendere un certo periodo prima di concedere la sindacazione di un contenuto. Questo dà tempo a Google di indicizzare e associare il contenuto originale al tuo sito prima che venga ripubblicato altrove;
- versioni modificate del contenuto: una pratica comune nella content syndication è pubblicare versioni leggermente modificate o ridotte dei contenuti originali. Questo riduce la probabilità di duplicazione diretta;
- noindex per i siti sindacati: i siti che ripubblicano il contenuto possono aggiungere il tag “noindex” per escludere quella pagina dai risultati di ricerca, evitando che il contenuto duplicato venga indicizzato.
Seguendo queste buone pratiche, è possibile minimizzare i rischi di duplicazione e garantire che la content syndication non danneggi il posizionamento SEO del sito originale.