La keyword research è un’attività fondamentale quando si lavora allo sviluppo di un sito web o di un progetto editoriale, come un blog o un magazine ad esempio.
Per eseguirla è opportuno dotarsi di tool dedicati, come SeoZoom, Semrush o simili, ma volendo si può utilizzare anche ChatGPT come strumento per la ricerca di parole chiave.
Beninteso, si tratta di un lavoro parziale, perché ChatGPT non è in grado di fornire volumi di ricerca e informazioni dettagliate su ogni keyword.
Detto questo, ritengo comunque che possa svolgere un ruolo di supporto molto utile, soprattutto per l’individuazione di topic da trattare all’interno del proprio progetto.
Vediamo insieme come utilizzare ChatGPT per la tua keyword research in modo semplice e pratico.
Ricerca di parole chiave con ChatGPT: cosa puoi fare?
Come illustrato prima, nella versione free ChatGPT non è in grado di accedere a internet o a strumenti di keyword research, ciò nonostante è possibile utilizzarlo per la ricerca di parole chiave attraverso dei Prompt molto semplici.
Leggi anche la nostra guida Come scrivere un articolo del blog con ChatGPT.
Inizia con una domanda secca: “Sei in grado di fornirmi una lista di parole chiave correlate a una principale, da me fornita?”.
Ovviamente, sostituisci “diabete” con la keyword che ti interessa.
Ti consiglio di chiedere al tool di creare una tabella in formato .csv, per due motivi:
- puoi agevolmente esportarla in un file excel;
- rispetto a un elenco testuale, la tabella in .csv tende a contenere in media più output (ma non sempre).
Ecco una prima risposta da parte di ChatGPT, dalla quale si può già evincere la sua capacità di intercettare, effettivamente, le keyword correlate utili per un progetto di blogging.
Se chiedi di continuare, andrà ad aggiungere altri record alla tua tabella. Spesso inserisce dei duplicati, ma sarà sufficiente rimuoverli da excel con la funzione integrata.
Keyword a coda lunga e domande correlate
Quello appena mostrato rappresenta solo il primo step, un buon punto di partenza nell’utilizzo di ChatGPT come strumento per la ricerca di parole chiave.
Ora, devi passare allo step successivo, che consiste nell’allargare il campo, inglobando nella tabella anche delle keyword long tail (a coda lunga) e delle domande correlate, a mio modo di vedere estremamente utili per lo sviluppo di un piano editoriale o di un contenuto informativo.
Procedi, quindi, con questa richiesta: “Continua con altre keyword, inserendo anche keyword a coda lunga e domande frequenti”.
Ecco il risultato.
Come vedi, inizia a diventare tutto più interessante e utile, soprattutto, lo ripeto, per trovare spunti su articoli da scrivere sul proprio blog.
Ma non è finita qui, perché ChatGPT può fare molto altro.
Domande correlate a una keyword
Se hai mai sviluppato un piano editoriale, sai benissimo che una delle cose più importante è partire da una keyword per trasformarla in uno spunto per un articolo. Come ho già detto prima, per la mia esperienza non c’è modo migliore, oggi, di partire dalle domande frequenti che gli utenti digitano sui motori di ricerca.
Quindi, procedi con questa semplice domanda, indicando una delle keyword che interessa approfondire: “Perfetto. Adesso ti chiedo di sviluppare un elenco, sempre all’interno di una tabella csv, di domande correlate a una keyword che ti indico io. Iniziamo con “Ipoglicemia”. Procedi.”
Per quanto mi riguarda, questa tabella è una miniera d’oro, per tre motivi:
- puoi creare tanti articoli per quante sono le domande correlate fornite (o quasi);
- puoi creare un unico contenuto, molto approfondito, in cui rispondere a buona parte di queste domande, che potranno diventare degli H2;
- puoi lasciare alcune domande, più verticali, per sviluppare dei contenuti dedicati, da sfruttare poi per una buona link building interna che colleghi tra di loro i vari articoli a tema “ipoglicemia”.
La scelta è tua, e dipende molto dal progetto di blogging che intendi realizzare e dal tipo di contenuto che vuoi produrre.
ChatGPT come Autosuggest di Google
Quando digiti qualcosa nella barra di ricerca di Google, ti vengono mostrati i suggerimenti di autocompilazione, davvero molto utili all’utente ma anche a chi si occupa di keyword research.
E se ti dicessi che ChatGPT può comportarsi come l’autosuggest di Google?
Ecco cosa chiedergli: “adesso forniscimi, sempre in una tabella cvs, le parole chiave popolari che includono la parola chiave “Diabete” e la parola successiva che inizia con la lettera “a.”
Et voilà.
Fallo per ogni lettera dell’alfabeto, e ti troverai con centinaia di parole chiave da sviluppare.
Parole chiave e target di riferimento
Come sai, ogni progetto di blogging deve tenere conto del proprio target di riferimento, perché i temi di interesse, le domande frequenti e il linguaggio utilizzato dagli utenti cambiano in maniera molto netta tra un gruppo e l’altro.
Ad esempio, se il progetto sul diabete si rivolgesse ai medici, dovrei produrre contenuti molto diversi rispetto a quelli di cui ha bisogno un paziente. Anche in questo caso, ChatGPT può tornarci utile.
Procedi così: “Crea un elenco di keyword e domande frequenti correlate a “Diabete”, avendo come target di riferimento un paziente diabetico. Procedi sempre con una tabella csv.”
Lista di articoli per ogni keyword
Abbiamo visto in che modo utilizzare ChatGPT come strumento per la ricerca di parole chiave, e nello specifico per ottenere keyword a coda lunga e domande correlate, per sfruttarlo come se fosse l’autosuggest di Google e per orientare la ricerca in base al target.
Vediamo, ora, come ottenere una lista di titoli di articoli potenziali da produrre a partire da una singola keyword.
Ecco il prompt: “Adesso ti chiedo di creare una tabella composta da due colonne. Nella prima inserisci una keyword correlata di “Diabete”, nella seconda il possibile titolo di un articolo informativo per un blog dedicato al diabete e rivolto a un pubblico di pazienti affetti da questa patologia. La tabella dovrà contenere quanti più record è possibile. Procedi.”
Non male. Puoi chiedergli di fornirti altri risultati, fino a quando non sarai soddisfatto.
La regola delle 5 W: “Chi”, “Come”, “Quando”, “Cosa” e “Perché”
Per finire, ti consiglio di chiedere a ChatGPT di fornirti un elenco di domande correlate alle keyword di tuo interesse utilizzando “Chi”, “Come”, “Quando”, “Cosa” e “Perché”, anche note come le 5 W del giornalismo.
Sono molto utili, perché molto spesso questi marcatori sono collegati al box People Also Ask di Google, che sta assumendo un ruolo sempre più centrale per il motore di ricerca.
Quindi, scrivi questo: “Adesso crea una tabella con keyword e domande correlate a “Diabete” che contengano i marcatori “Chi” “Come” “Quando” “Cosa” “Perché”. Sempre in formato cvs. Procedi.”
Conclusioni
Insomma, è possibile utilizzare ChatGPT come strumento per la ricerca di parole chiave, e per l’individuazione di argomenti da trattare in un blog o magazine.
Sia chiaro, al momento non può sostituire o raggiungere le performance di un tool dedicato, come SeoZoom, ma ritengo che sia davvero utile per trovare spunti interessanti da sviluppare nei propri contenuti.
Provaci, e sperimenta. Ti divertirai.